SAN MARTINO DE LA VANEZA

Prima dell’anno Mille la difesa del fiume Bacchiglione, vitale per il trasporto di legname, era costituita da una sola torre. A seguito dell’avanzata vittoriosa delle milizie scaligere nell’epoca di Romano d’Ezzelino si arriva al 1324, anno in cui la signoria padovana decise di rafforzare il castello di San Martino. Per la strenua difesa della città di Padova contro Cangrande, Nicolò da Carrara fu ricompensato, con la donazione della torre da parte del Comune.

Il castello fu assediato ma non venne mai conquistato e le fonti ci ricordano che cadde solo per tradimento nell’anno 1405, diventando così proprietà del Demanio Veneto.

San martino
Con l’imporsi del dominio veneziano il castello prese una funzione commerciale diventando un porto fluviale per il commercio di legname dal bosco della Carpaneta, delle granaglie, del carbone, del materiale delle cave di calcare. Tutta questa merce veniva trasportata a Venezia via acqua ed entro il XVII secolo il castello era diventato un centro importante nello smistamento commerciale. Il complesso di edifici rimase proprietà della famiglia Vendramin fino alla metà dell’800.

Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1978 è stato donato dagli ultimi proprietari, gli Antonini Papafava, discendenti dei Carraresi, al Consorzio per la valorizzazione dei Colli Euganei e quindi alla Provincia di Padova.

Attualmente, dopo consistenti interventi di restauro, la struttura intera è sede del Museo del fiume Bacchiglione e del suo territorio.